#9 Fuga da E.R.
E poi i numeri italiani dei pronto soccorso, i problemi con l'eroina alle Seychelles e il mito del mangiare lentamente 🍝
Puoi recuperare qui il precedente numero, nel quale ho intervistato Dino Amenduni sulla dimensione politica della salute mentale in Italia. Se non sei ancora iscritto puoi farlo cliccando qui sotto.
Salerno, Perth, Des Moines, Bordeaux: che fine faranno i pronto soccorso?
Riduzioni del personale, turni prolungati, pazienti che attendono per ore nelle sale d’attesa e nei corridoi. La stessa scena riprodotta in diversi paesi, dall’Italia al Canada, agli Stati Uniti, alla Francia, per citarne solo alcuni. Leggendo diversi giornali si intuisce che almeno da un paio d’anni – diciamo nell’era post-Covid - la crisi dei pronto soccorso è localissima e globalissima.
🇮🇹Al Ruggi di Salerno, in Campania, secondo Il Mattino sarebbero rimasti “8 medici, a fronte dei 12-14 che ci vorrebbero per garantire una guardia sulle 24 ore”.
🇫🇷 In Francia nel maggio 2022 Le Monde scriveva che circa un pronto soccorso su sei era in serie difficoltà.
🇨🇦 Lo scorso anno un medico canadese ha scritto un lunghissimo e straziante articolo di copertina per la rivista MacLeans.
“Ho sempre visto il nostro pronto soccorso a Perth come un microcosmo del Canada. Tutto ciò che avviene qui sta anche accadendo nei quasi 850 pronto soccorso in tutta la nazione: sovraffollamento, carenza di personale, violenza, abusi, burnout, pazienti stivati nelle ER [emergency room] perché non possono avere un letto”.
🇺🇸 Recentemente il Washington Post ha dedicato un articolo alla crisi dei pronto soccorso che sta avvenendo anche negli Stati Uniti, dove i candidati ai programmi di medicina d’emergenza sono diminuiti del 26% dal 2021 a oggi.
I fattori sono complessi, globali e locali. Forse, a livello di percezione collettiva, il medico di pronto soccorso non è più il mitico Mark Greene di E.R. Medici in prima linea ma quello anonimo e sfinito, sotto stratti di mascherine ed esaurimenti nervosi, dell’emergenza Covid 2020. L’industria dell’intrattenimento ci prova ancora - vedi la docuserie Emergency NYC su Netflix (che io ho trovato ottima) - ma incidendo poco sulla realtà.
Non è una questione corporativa per i soli medici, ma riguarda la collettività: i pronto soccorso sono il banco di accettazione della società, raccontano tanto l’ansia delle mamme con bambini piccoli quanto la salute mentale deteriorata delle persone che vivono la strada.
È un problema politico e sociale che probabilmente si sta verificando negli ospedali piccoli e grandi di altri paesi qui non citati, e di altre città italiane qui non citate: vi prego, se avete storie della vostra città da condividere per questa newsletter, scrivetemi📝.
Due numeri in più sui pronto soccorso italiani 🏥
Queste le ultime stime, di circa un anno fa, che mi ha comunicato la Simeu, la Società italiana medicina d’emergenza-urgenza.
Alle Seychelles hanno un serio problema con l’eroina
L’eroina alle Seychelles arriva dall’Iran e dall’Afghanistan via mare, sulle stesse isole fotografate nei cataloghi delle agenzie di viaggi. Viene venduta sul retro delle case dei ghetti, sfrutta e alimenta la corruzione esistente nelle carceri per arrivare ai detenuti.
Il 10% della popolazione locale delle Seychelles è dipendente dall’eroina: una percentuale altissima, numeri da epidemia. Eppure nel paese per motivi politici sono stati chiusi tutti i centri di riabilitazione residenziali.
Lo racconta la BBC in questo servizio, portandoci all’interno di una delle prigioni del paese.
Il meglio è nemico del bene 😮💨
Mangia alla velocità che ti pare, ma mangia bene.
Avrete sentito dire che mangiare veloce fa male e fa ingrassare. L’autore di questo articolo dell’Atlantic si è confrontato con diversi ricercatori per capire se questa credenza fosse supportata scientificamente. 🧑🔬
La risposta è che si tratta di una mezza verità: la scienza ha registrato degli effetti negativi del mangiare veloce sul metabolismo, ma nulla che possa essere considerato definitivo. I motivi sono vari, vanno dalla difficoltà di isolare le variabili (se mangio veloce perché sono stressato, i miei problemi metabolici derivano dal mangiare veloce o dallo stress?) alla mancanza di una definizione condivisa di “veloce” e “lento” quando si parla di masticare un panino.
Mangiare lentamente male non fa, al massimo può essere ininfluente: ciò che cambia davvero è la qualità del cibo che mettiamo a tavola.
Questo numero della newsletter è stato scritto ascoltando i The Wolfgang Press, soprattutto Mama Told Me Not To Come e Kansas che vanno a finire dritte dritte nella nostra playlist di Stati di Salute su Spotify. 🧠🫶🫀