Carestie
L'ondata di violenza ad Haiti sta distruggendo quel pochissimo che avanzava del sistema sanitario, mentre a Gaza la situazione resta disperata. E su entrambi i paesi si allunga l'ombra della fame.
In questo numero parleremo anche di come stanno i cubani, i russi e tenteremo di compensare tutto questo caos con una notizia promettente sull’HIV. 🧑🔬
Haiti: ospedali chiusi, niente medicine e rischio colera
Haiti ha vissuto negli ultimi anni una successione impressionante di emergenze, dal terremoto del 2010, al colera, alla Covid-19. L’ondata di violenza da parte delle bande armate che controllano l’isola si sta portando via quel che resta (poco e niente, a quanto pare) del sistema sanitario. Il New York Times ha scritto:
Più della metà delle strutture mediche di Port-au-Prince e di una vasta regione rurale chiamata Artibonite sono chiuse o non operano al massimo delle capacità, dicono gli esperti, perché è troppo pericoloso recuperare medicinali e altre forniture di cui sono state derubate.
Gli ospedali chiusi, dati alle fiamme, i medici assassinati, le forniture che mancano (incluso il sangue), le donne che rischiano di morire di parto o di veder morire i loro neonati. Il 12 marzo scorso le Nazioni Unite hanno evidenziato che 1.4 milioni di persone sono a un passo dalla carestia.
📼 La giornalista Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire, in questo messaggio vocale ci aiuta a capire meglio la situazione dal punto di vista sanitario.
Riassumo alcuni dei punti principali sollevati da Lucia:
📌 Già da prima di questa crisi, il sistema sanitario era inesistente, di fatto non realmente pubblico: i pazienti dovevano pagarsi tutto, anche le garze. Le uniche cure veramente gratis erano quelle fornite dalle cliniche di organizzazioni sociali o religiose, le quali però a causa della violenza riescono ad essere sempre meno presenti.
📌 Le bande armate hanno conquistato porto e aeroporto di Port-au-Prince. Farmaci e forniture sanitarie non possono dunque arrivare, e anche le scorte che si trovano nei magazzini - anche questi vicini a porto e aeroporto - sono off-limits a causa degli scontri.
📌 L’Onu ha promesso un ponte aereo per gli aiuti di prima necessità, ma la popolazione sta ancora aspettando. Intanto, non conosciamo il numero dei morti negli scontri perché ad Haiti nessuno conta i morti.
📌 Nelle baraccopoli non sta arrivando più l’acqua potabile, e la gente beve acqua inquinata. Il rischio, come spesso accade in questi casi, è un ritorno del colera.
Anche a Gaza la carestia è imminente (o è già iniziata)
Non avete certo bisogno di me per venire a conoscenza della situazione sanitaria a Gaza. Però, non posso non ricordare che questa settimana è iniziata con l’attacco dall’esercito israeliano all’ospedale Al-Shifa di Gaza City, in cerca di Hamas.
📱 Sul sito del Corriere della Sera un video raccoglie alcune immagini dei bombardamenti.
Intanto, sempre questa settimana, si è intensificata l’attenzione mediatica sull’imminente (o forse già in atto) carestia nel Nord della Striscia.
🌐 Qui le informazioni sul sito delle Nazioni Unite riguardo i bambini e i neonati colpiti dalle conseguenze del conflitto.
Da ascoltare 🎧
Non di carestia, per fortuna, ma di lotta per la sicurezza alimentare si parla anche in questo episodio del podcast Il Mondo. A essere raccontate sono le proteste a Cuba per il cibo, la corrente elettrica e non solo.
🗳Altro evento degli ultimi giorni, la messa in scena elettorale in Russia. Su come stanno i russi - le cittadine e i cittadini, non Putin - ho intervistato la giornalista Anna Zafesova in questa puntata del podcast di Stati di salute. 👇
Per chiudere, una notizia che potrebbe diventare positiva
Tagliar via l’HIV dalle cellule? Si può fare 🧑🔬
Un team di scienziati dell’Università di Amsterdam ha fatto sapere che presenterà i primi risultati di una ricerca che prova che si può tagliare l’HIV via dalle cellule. Lo strumento di editing genetico utilizzato è il Crispr/Cas (forse ne avete sentito parlare, è valso un Nobel per la Chimica nel 2020 alla sua inventrice). Vuol dire che abbiamo trovato una soluzione? Ancora no, perchè un conto è dire che si può fare a livello cellulare e un altro è tagliar via davvero l’HIV da tutte le cellule di un corpo umano. Ma “ancora no” non è un no.
Questo numero di Stati di salute è stato scritto ascoltando la notturna A quiet life di Teho Teardo e Blixa Bargeld. Ve la lascio nella nostra playlist, e ringrazio di cuore Lucia Capuzzi. Statemi bene. 🧠🫀🫶