Tutto quello che c'è da sapere sul Trattato pandemico
Intro. Approvato però - Come si stanno muovendo i soldi - Outro. Big guys 🦍
Questo numero vi arriva in anticipo di una settimana: sorpresa!

Intro. Approvato però
A Ginevra, in Svizzera, è in corso dal 19 al 27 maggio l’Assemblea annuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Assembly, WHA).
Poco dopo aver avviato i lavori, il 20 maggio, l’Assemblea ha fatto quello che ci si aspettava anche se non era scontatissimo: ha approvato il Trattato pandemico dopo tre anni di negoziati.
Sono 35 articoli, con l’obiettivo generale di prevenire, prepararsi e rispondere a future pandemie in modo coordinato e promuovendo una serie di valori, come l’equità e la trasparenza, tra le parti.
Riporto alcuni punti interessanti ma ce ne sarebbero anche altri:
Si chiede alle parti di incentivare licenze non esclusive e la condivisione di brevetti e informazioni su prodotti sanitari utili in caso di pandemie;
Si promuove la condivisione delle informazioni sui patogeni e altre informazioni correlate all’interno di un Pathogen Access and Benefit-Sharing System (PABS);
Si chiede agli Stati di non accumulare scorte di farmaci, per esempio, a danno di altri paesi;
Si chiede alle aziende farmaceutiche di donare il 10% della produzione di vaccini all'OMS/WHO e di vendere un altro 10% a prezzi accessibili per i Paesi a basso reddito;
Infine, vi è il riconoscimento della necessità di una alfabetizzazione sanitaria dei cittadini, anche in funzione di contrasto alla disinformazione.
🔎 Per approfondire, ecco il testo integrale:
L’approvazione è stata accolta con toni, com’era prevedibile, enfatici. Nel comunicato stampa dell’OMS/WHO il direttore generale dell’organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato: “Il mondo è più sicuro oggi grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri (…) L’Accordo è una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale”.
L’accordo è figlio dei tempi in cui viviamo e lo si capisce benissimo dal fatto che si sia dovuto specificare che il testo non conferisce all’OMS/WHO il potere di scavalcare i singoli governi per cambiare le leggi nazionali, o imporre misure sulla libertà di circolazione delle persone o costringerle a vaccino o terapie.
Chiaramente questo non basterà a fermare tutta quella propaganda sovranista, anti-vax e anti-liberale, per la quale l’OMS/WHO è la Spectre dei film di James Bond che complotta contro di noi per renderci degli abulici schiavi di avidi e scellerati piani sovversivi.
Chiariamoci, non sto facendo un’apologia dell’OMS/WHO così com’è: esattamente come l’ONU, di cui è emanazione, è perfettibile, riformabile, altrimenti rischia l’inutilità. L’idea però che le crisi globali sanitarie, climatiche, sociali si possano affrontare meglio con la collaborazione, in quella io perlomeno tendo a credere.
Diamo atto all’OMS/WHO del fatto che il documento che doveva risultare come la versione scritta della lezione che dovremmo aver imparato con la pandemia da Covid-19 ha ricevuto dalle delegazioni degli Stati membri il sì di 124 Paesi, nessuno si è opposto e solo 11 si sono astenuti.
🇮🇹 Ed eccoci tra gli astenuti, in compagnia di Iran, Israele e Russia. Ma perchè abbiamo preso questa decisione? Vi lascio la dichiarazione della delegazione italiana.
In sostanza dice che, nonostante si apprezzi il fatto che sia stato specificato nel testo dell’accordo che l’OMS/WHO non intende rubare la sovranità nazionale a nessuno, bisogna ancora parlare di “questioni in sospeso”.
Per leggere le reazioni politiche e degli esperti all’astensione, le trovate ben riassunte in questo articolo sul sito del Sole24Ore.
Quantitativamente il multilateralismo ha vinto, nonostante sia stato messo in bilico dall’azione degli Stati Uniti di Donald Trump, il quale ha annunciato il ritiro dall’OMS/WHO fin dal primo momento del suo secondo mandato.
Qualitativamente, vedremo. I trattati hanno valore solo se le azioni conseguenti sono significative. Bisogna capire se gli scambi di informazioni - anche con attori non statali come le case farmaceutiche - funzioneranno.
Come si stanno muovendo i soldi
Gli Stati Uniti, sempre loro. Non hanno mandato alcuna delegazione - del resto stanno divorziando dall’OMS/WHO - ma il segretario alla Salute RFK Jr. ha mandato un video nel quale ricorda che l’organizzazione a suo giudizio non è stata all’altezza del suo compito in occasione della pandemia da Covid-19, e che cooperare per la salute è cosa buona e giusta ma non va bene così. Ci mette pure un accenno alla presunta “ideologia gender”.
Promemoria: gli Stati Uniti sono stati il primo finanziatore dell’OMS/WHO: tra il 2022 e il 2023, oltre alla quota associativa obbligatoria, hanno versato contributi volontari per circa 1,2 miliardi di dollari.
Da tempo l’organizzazione internazionale sanitaria si è posta la questione di come far tornare i conti in assenza dei contributi americani; infatti una delle prime valutazioni fatte a gennaio con l’uscita di scena degli Stati Uniti è stata proprio su come sarebbero cambiati gli equibri economici e di potere all’interno del quadro della salute globale.
🇨🇳Per questo ha fatto notizia la donazione di mezzo milione di dollari all’OMS/WHO da parte della Cina. C’è un corollario: l’espansione dell’influenza cinese va a discapito di Taiwan, che da tempo cerca invece di ottenere un riconoscimento nel consesso internazionale.
🇩🇪 Ha fatto meno clamore la donazione di 11 milioni di dollari della Germania a favore dell’organizzazione sanitaria. La Germania è tra i primissimi paesi al mondo, tolti gli Stati Uniti, per donazioni nel campo della global health.
💰 Infine, in sede di assemblea dell’OMS/WHO gli Stati membri hanno approvato un aumento del 20% delle quote associative per il 2026/2027; mentre altri 170 milioni di dollari di finanziamenti sono stati raccolti tra Stati ed enti filantropici.
🫛 Meno degno di nota ma simpatico, il fagiolone d’oro donato dalla Croazia: si tratta di una scultura alta più di 2 metri e mezzo, inaugurata al quartier generale di Ginevra dell’organizzazione.
Outro. Big guys 🦍
Prima di salutarvi vi lascio da leggere questo longform della testata New Lines, a proposito di prevenzione delle zoonosi, e quindi di future pandemie.
E da rileggere Spillover di David Quammen, che da solo spiega perché dedicare un numero di una newsletter a questo tema.
Questo numero è stato scritto ascoltando Tupelo di Nick Cave & The Bad Seeds: “NO BIRD CAN FLY / NO FISH CAN SWIM” (grazie ad , che me l’ha piantata in testa già alle 7 del mattino). Vi abbraccio (forza Napoli ) 🧠🫀🫶