Volare, leggere, dimenticare
Una raccolta diversa dal solito, in vista delle partenze, ma che in qualche modo riguarda comunque come stiamo ✈️
Stati di salute si prende una pausa, ci sentiremo a settembre. Magari, se proprio c’è da segnalare qualcosa vi scrivo una nota. Intanto qui potete rileggere e riascoltare i precedenti numeri, se ve ne siete perso qualcuno. Buona estate (e coraggio) 🔥
Parte 1. Volare
La sospensione dell’ordinario che sperimentiamo durante i viaggi inizia dopo i controlli di sicurezza negli aeroporti. Una delle prime regole che salta è il nostro giudizio sul bere alcolici di prima mattina. Nel mondo di fuori, una persona che alle 8 del mattino ordina al bar un gin tonic verrebbe facilmente additata dagli altri come un alcolizzato. In aeroporto no. In un articolo del The Atlantic dal geniale titolo It’s 5 a.m. somewhere viene esaminata la questione.
Questo è il punto degli aeroporti, infatti: nessuno ha il controllo di ciò che accade. Non puoi controllare chi si siede accanto a te, o i loro bambini, o la fila per i controlli di sicurezza, o i panini preconfezionati al CIBO Express. E soprattutto, non puoi controllare quando arriva l’aereo, o se arriverà, o quanto a lungo tarderà.
Bere alcolici segna il punto di transizione da uno stato all’altro: la fine dell’orario lavorativo, l’inizio dei viaggi. E consente di liquefare l’ansia nello stato di totale passività nel quale soccombiamo una volta superato il metal detector.
Parte 2. Leggere
È probabile che associate le partenze a promesse di letture da recuperare. Ma è possibile imparare a leggere di più, anche durante il resto dell’anno? La risposta è in questa guida pubblicata sul sito Psyche. Ne condivido la premessa – anche io invidio i lettori voraci, reputo il mio passo di lettura piuttosto lento – e rielaboro qui alcuni dei suggerimenti.
Chiediti perché vorresti leggere di più. Non è banale.
Leggi quello che ti piace, non quello che pensi di dover leggere. Io per tantissimo tempo ho sofferto di questo tipo di problema. Il corollario è lascia pure a metà i libri che non ti stanno piacendo, va bene così.
Ritaglia uno spazio dedicato alla lettura nelle tue giornate, e poi cerca di associare la lettura a una azione frequente (prendere la metro per andare a lavoro, rilassarsi dopo aver messo i figli a letto, fare colazione al bar).
Potresti prendere in considerazione l’idea di unirti a un club del libro, per esempio.
Ma prima d’ogni altra cosa, se vuoi leggere di più cerca di attribuire alla lettura maggiore importanza. C’è un bellissimo articolo del critico musicale Ted Gioia sulle sue abitudini di lettura. Lo consiglio.
3. Dimenticare
“What makes you think I'm enjoying
Being led to the flood?
We've got another thing coming undone”
Se per qualsiasi motivo questo momento dell’anno vi dovesse servire a dimenticare, ho fatto un paio di ricerche.
In questo breve articolo Michael Anderson, neuroscienziato, spiega che esistono dei modi per imparare a dimenticare. O meglio, per esercitare il cervello a farlo. Evitare gli stimoli che possono innescare il ricordo è una strada difficile da percorrere, non puoi prevedere ogni possibile stimolo (trigger, se preferite l’inglese). Ma altre due tecniche potrebbero funzionare: sostituzione e soppressione. Allenarsi a farsi venire in mente un ricordo piacevole ogni volta che siamo nella situazione che ci porta quello che vorremmo dimenticare, oppure fare uno sforzo per imporsi di non pensare a quel ricordo.
Pare che essere meno stressati e dormire meglio anche in questo caso sia di aiuto. Approfittate di queste settimane.
📌 Prima di salutarci, ci vediamo il 25 agosto alla libreria Nuova Ave di Reggio Calabria per presentare Il fronte psichico. Qui, invece, trovate articoli e podcast sul mio libro. A settembre sarò a Torino, Napoli e Roma. A presto.
Forse la voce di Lana Del Rey vi dà fastidio, come quel tono da sesso e omicidi a L.A.🌆
Non intendo farvi cambiare idea.
Ma ascoltate Venice Bitch una notte d’agosto, in macchina, finestrino abbassato e gomito fuori, attraversando una litoranea o un viale di città deserto. Dal terzo minuto in poi il produttore, Jack Antonoff, inizia a intrecciare romanzi. (Jack tvb, sei l’amico del cuore che vorrei). Un pezzo lunghissimo, finirà a settembre.
Per allora Stati di salute sarà tornato.🫀🧠🫶