Diagnosi di una presidenza
Ha senso fare analisi a distanza sullo stato di salute dei leader politici?
In questo episodio vi darò anche aggiornamenti sul mercato della perdita di peso dominato da Ozempic e soci, su Corea del Sud, Francia e Abruzzo e su come gestire la dopamina da scrolling 📱 Per gli episodi precedenti puoi cliccare qui.
Il corpo di Biden, il corpo di Trump 🇺🇸
Chiunque vinca ha i giorni contati? Scrivo questa newsletter mentre negli Stati Uniti è in corso il Super Tuesday. Voi la leggerete nel futuro e già saprete come sarà andata. Salvo sorprese, Donald Trump sfiderà Joe Biden per le elezioni presidenziali di novembre.
Il tema della valutazione dello stato di salute dei leader mondiali mi affascina; durante la prima presidenza Trump avevo scritto per L’Espresso un articolo la cui domanda principale era quale posto dovessero avere le opinioni degli psichiatri sul comportamento dei leader politici. Una risposta netta non c’è, ovviamente.
Siamo tornati, anni dopo, alle diagnosi a distanza. In questo caso più che l’equilibrio mentale è in discussione sulla stampa e nell’opinione pubblica l’idoneità al ruolo di presidente di una potenza mondiale di due uomini anziani. Ricordiamo al volo, Biden ha 81 anni e Trump 77 anni. Le analisi sulla stampa si sono spinte fino al calcolo delle probabilità di sopravvivenza dei due candidati nei prossimi quattro anni.
L’Economist ha scritto che ovviamente le variabili in gioco sono molte e non disponiamo di tutti gli elementi necessari. Però, qualcosa si può prendere in considerazione. Per esempio, il fatto che entrambi provengono da contesti privilegiati e gli agi socio-economici sono spesso collegati ad aspettative di vita elevate. Entrambi, inoltre, hanno in famiglia persone arrivate ai 90 anni. A sfavore di Trump gioca, però, il fatto che il padre abbia avuto l’Alzheimer, oltre al proprio peso eccessivo e alla mancanza di adeguato esercizio fisico.
Per tirare le fila, l’Economist cita un medico, il dottor Olshansky, il quale ha calcolato che entrambi hanno più speranze della media dei rispettivi coetanei di sopravvivere nei prossimi quattro anni.
La questione è interessante, senza dubbio, ma è sufficiente sapere questo? Dovrebbe consolare gli elettori di entrambi gli schieramenti? E poi, per il bene delle nostre democrazie, ha senso fare analisi di questo tipo?
Io non ho una risposta. Parliamone.
Il mercato della perdita di peso, arriva il terzo incomodo 💉
Si chiama Zealand Pharma ed è una azienda biotecnologica danese, proprio come la Novo Nordisk, produttrice di Ozempic e Wagovy (se siete rimasti indietro sul tema vi rimando a un numero di Stati di salute di qualche tempo fa). Recentemente, come segnalato da Quartz, ha suscitato l’entusiasmo degli investitori a causa dei dati promettenti di uno studio clinico condotto - in collaborazione con Boehringer Ingelheim - su un farmaco a base di survodutide utilizzato per la perdita di peso.
Il mercato dei nuovi farmaci iniettabili per la perdita di peso è stato finora dominato da Novo Nordisk (Wagovy) e dall’americana Eli Lilly (Zepbound) ma il duopolio non sembra destinato a durare per sempre, ci sono anche altre aziende che vogliono entrare in competizione.
📰 In breve: notizie di cui riparleremo.
🇰🇷 Il governo della Corea del Sud ha annunciato azioni legali contro 7.000 medici tirocinanti che a febbraio hanno scioperato contro l’allargamento del numero chiuso per la facoltà di Medicina deciso dall’esecutivo. La questione, complessa, l’aveva riassunta bene Il Sole 24 Ore.
🇲🇲 A tre anni dal colpo di Stato, in Myanmar si sono moltiplicati gli attacchi a personale medico e strutture sanitarie e la salute dei cittadini va sempre peggio. Lo segnala Think Global Health.
🇫🇷 Lo avrete certamente letto, ma non posso fare a meno di segnalare che questa settimana la Francia ha inserito nella propria Costituzione il diritto all’aborto. Una scelta storica, che Macron prova a intestarsi per guadagnare consenso, come sottolinea Le Monde.
🧠 Questo mese ricorrono i 100 anni dalla nascita dello psichiatra Franco Basaglia. Se vi interessa il tema della salute mentale in Italia, la scorsa estate ho pubblicato un libro di inchiesta. Eccolo.
🇮🇹 In vista delle prossime elezioni in Abruzzo vi ripropongo l’episodio del podcast di Stati di salute sulla situazione regionale delle cure offerte dalla sanità pubblica per la salute mentale:
Il Meglio è nemico del Bene 😐
Come smettere di scrollare, secondo Ted Gioia
C’è chi si fa di TikTok, chi di Instagram, chi di Vinted, ma tutti scrolliamo. Io perdo incalcolabili quantità di tempo in ricerche su lavori di bricolage che alla fine non farò mai.👩🏻🔧
È la cultura della dopamina, come la chiama Ted Gioia. Lui verrà formalmente ricordato dai più come critico musicale, ma la verità è che il suo ruolo nella società è quello di sapiente e lo esercita con regolarità nella sua newsletterThe Honest Broker.
Nel numero How to Break Free from Dopamine Culture non solo analizza i fattori che ci hanno portato a diventare dipendenti dallo scollare continuamente uno schermo, ma propone dei rimedi che possono funzionare, almeno a livello individuale (passa dalla protesta alla proposta, direbbe il mio compagno).
Eccone alcuni:
Mettersi a fare cose. Nel senso di provare ad imparare a fotografare, fare giardinaggio, fare yoga, cucire a macchina, orientarsi in un bosco. Aiuta anche per i rapporti interpersonali.
Immergersi nella musica, lasciando fluire tracce lunghe.
Coltivare dei rituali. In famiglia, da soli, con gli altri.
Questa newsletter è stata scritta ascoltando l’album Point of view del Tony Karapetyan Trio. Nella nostra playlist vi ho messo un brano bellissimo, East-West. Statemi bene. 🫀🧠🫶