Make America Sick Again
Una primissima idea dell'effetto di un Trump II sulla sanità e la salute degli americani
Nell’ultimo numero di questa newsletter avevamo messo in fila un po’ di temi che riguardavano la salute pubblica in America e che avrebbero interessato la prossima amministrazione. Aborto, naturalmente, ma anche sussidi a chi non può permettersi una assicurazione sanitaria, negoziazione dei prezzi di alcuni farmaci. Il titolo era sulle cause perse.
La salute pubblica nella Trumpsfera
Una sola cosa è sicura: la salute non è una priorità del (di nuovo) prossimo presidente degli Stati Uniti. C’è la vaga possibilità che Donald Trump sia incurante della propria, di quella pubblica siamo pressappoco certi. Del resto per gli elettori americani il primo pensiero è l'economia, poco altro. In un sondaggio dell'AP l'economia è la questione più importante per il 39% degli intervistati, la sanità solo per l'8% (il clima va ancora peggio, il 7%).
RFK Jr, qualche taglio e poco più
Trump in campagna elettorale ha ripetutamente associato l’idea di salute pubblica a un personaggio disturbante come l’antivaccinista Robert Fitzgerald Kennedy Jr1 il quale - va sempre ricordato - si è distinto nel dibattito pre-elettorale per aver ammesso di aver scaricato una carcassa di orso nel Central Park di New York. Howard Lutnick2, miliardario sostenitore di Trump, messo ai vertici della squadra che si occuperà della transizione al potere alla Casa Bianca, ha affermato ai media che magari RFK Jr non sarà a capo del Dipartimento per la Salute ma qualcosa gli faranno fare, magari si adopererà comunque per ridurre il numero di vaccini considerati necessari.
Ma oltre a flirtare con chi assume posizioni anti-scientifiche, strampalate ma allo stesso tempo preoccupanti (andate a vedere la questione del fluoro nelle riserve idriche e poi mi direte), sembra difficile capire davvero che idee abbia Trump riguardo una serie di temi che toccano la salute delle persone che andrà a governare. Quello che si capisce è la direzione, che va verso l’erosione inesorabile di quel poco che lo Stato offre ai suoi cittadini.
Oltre a voler fare una commissione presidenziale un po' su tutto e un po' su niente, dalle malattie croniche all'industria farmaceutica, ci sarebbero realmente in ballo le riforme di enti che si occupano di salute pubblica come i Centers for Disease Control and Prevention.
👩🏻💻 Qui trovate un’analisi a caldo della testata Stat.
E, parlando di riforme, se nel suo primo mandato ha tentato senza riuscirci a far affondare l’Obamacare, questa volta potrebbe puntare a dissossarlo tagliando i fondi: per esempio potrebbe lasciar scadere senza rinnovare i sussidi extra che aiutano molti contribuenti a portersi permettere l’assicurazione sanitaria.
Sull’aborto
Per quanto riguarda l’aborto, unica questione di salute veramente in vista nella campagna elettorale, è ragionevole supporre che i ragionamenti di Trump siano mossi solo dalla convenienza politica. Ha negato di volere mettere al bando a livello federale l’aborto, anzi ha detto che metterebbe addirittura il veto, ma non significa che le cose saranno semplici, affatto.
🗳 Lo scorso 5 novembre in 10 Stati si votavano anche quesiti referendari che riguardavano l’aborto. In 7 di questi Stati il diritto all’aborto ne è uscito rafforzato, in South Dakota e Nebraska sono state rifiutate le istanze pro-aborto e sostanzialemente è accaduto lo stesso anche in Florida. Lo riassume bene con ottime infografiche il sito di Le Monde, anche in inglese.
Come già ripeuto altre volte, la battaglia principale riguarda il mifepristone, una delle due pillole utilizzate nell’aborto farmacologico. Oggi la gran parte degli aborti negli Stati Uniti avvviene con questo metodo; dopo la sentenza della Corte Suprema che nel 2022 ha rovesciato la Roe vs Wade e l’ondata proibizionista in alcuni Stati, si è diffuso l’invio tramite posta di queste pillole a chi ne ha bisogno e si vive in un luogo nel quale non ha accesso all’interruzione di gravidanza. Chiaramente, le associazioni antiabortiste stanno facendo di tutto per stroncare questa pratica. La partita continua, nonostante a giugno la Corte Suprema abbia respinto una causa intentata da una di queste associazioni, che pretendeva di invalidare dell’approvazione della pillola da parte dell’FDA.
Per il resto?
Vi faccio un elenco di alcune questioni che riguardano la salute dei cittadini e che mi vengono in mente così, su due piedi, delle quali non abbiamo parlato finora e sulle quali bisognerà vedere la linea che l’amministrazione Trump II detterà.
Negoziazione dei prezzi dei farmaci più costosi per Medicare
Rapporti con le industrie inquinanti, con le industre del tabacco, con le industre dello svapo…
Prevenzione di nuove pandemie
Allevamenti intesivi (vedi il punto precedente)
Prevenzione della violenza con uso delle armi
Ruolo nelle strategie globali per combattere l’AIDS
L’elenco potrebbe continuare e God only knows, dicevano i Beach Boys.
In conclusione, un paio di analisi sull’effetto Trump II che vi suggerisco
🌍 L’economista premio Nobel Joseph Stiglitz qui ipotizzava le conseguenze sulle questioni climatiche ed economiche di un ritorno di Trump alla Casa Bianca.
🇪🇺 Cosa succederà in Unione europea? Lo raccontano a
.🇺🇸 Infine, c’è questo pezzo di Tom Nichols sul The Atlantic dal titolo Democracy is not over.
Questo numero di Stati di salute è stato chiuso ascoltando No surrender di Bruce Springsteen. No retreat, baby. 🫶🫀🧠
Una considerazione strettamente personale su RFK Jr: più che un parente di JFK sembra il cugino di Leland Palmer.
Lutnick era il capo della Cantor Fitzgerald l’11 settembre 2001. Per puro caso (aveva accompagnato la figlia a scuola per il primo giorno d’asilo) non era nel suo ufficio al World Trade Center ma assistette al crollo delle Torri, nel quale perse suo fratello tra i 658 dipendenti della società che morirono quel giorno. La sua presenza è interessante, considerato anche il tasso di complottismo nella Trumpsfera.