Ritorni sgraditi
La polio, l'Mpox, gli effetti della guerra in Afghanistan, la nostra invidia.
Care e cari iscritti, il vostro ritorno è molto gradito, invece. E benvenute/i a chi capita qui per la prima volta. Sono Jessica Mariana Masucci e questa è Stati di salute, la newsletter nella quale metto insieme i pezzi di attualità, politica ed economia con la nostra salute. Se non siete ancora iscritti potete farlo qui 👇
Questo è il primo numero scritto dopo il rientro dalla pausa estiva; qualche giorno fa vi ho inviato il video integrale del mio intervento sulla salute mentale al TEDxCastelfranco Veneto. Ammetto di aver avuto un po’ di ansia da prestazione nel cercare un filo conduttore che potesse legare insieme alcune storie di attualità da proporvi. Non volevo deludere, specialmente dopo aver deciso di iniziare a pubblicare ogni due settimane invece che una. Nel raccogliere le idee mi sono resa conto che un minimo comune denominatore c’era.
La percezione che qualcosa che immaginavamo fosse relegata al passato invece sia tornata a dirci di più sul presente.
Forse l’ho individuato perché la mia sensibilità personale era orientata già verso questo tema - probabilmente perché sto vedendo la prima stagione della serie The Bear1 e la questione del ritorno dal passato in qualche modo mi ha toccato - o semplicemente perché viviamo nell’epoca della retromania (credit: Simon Reynolds) anche per questioni globali e di salute globale. Non ne ho la benché minima idea, magari sto blaterando. Però ecco che cosa ho concluso.
Uno. La polio a Gaza
In Italia l’ultimo caso di poliomielite risale al 1982. Come riassume l’Istituto superiore di sanità, si tratta di una malattia virale infantile che può coinvolgere il sistema nervoso e in rari casi portare fino alla paralisi e alla morte. Non esistono cure, si può solo prevenire con i vaccini; l’Europa è stata dichiarata regione polio-free nel 2002. Dei tre ceppi del virus, due sono stati completamente eradicati a livello globale, uno è rimasto solo in Pakistan e Afghanistan.
Verso la fine di quest’estate abbiamo sentito di nuovo parlare di polio, riguardo la campagna di vaccinazione promossa a Gaza da Organizzazione mondiale della sanità, Unicef, e altri soggetti. Finora, sembra che stia procedendo bene.
Ma che cos’era successo? A Gaza era stata diagnosticata la polio ad un neonato di 10 mesi non vaccinato, 25 anni dopo l’ultimo caso nell’area. La guerra ha portato a far abbassare la copertura vaccinale della popolazione infantile dal 95% all’86%, proprio mentre la situazione igienica è disastrosa e il sistema sanitario è collassato.
Noi in Europa dovremmo sentirci al riparo, sempre che non si decida di arretrare anche in Occidente sul fronte della copertura vaccinale.
🧑⚕️ Un monito era stato già lanciato sul sito Sanità internazionale nel febbraio 2023, con un articolo dal titolo: “La polio torna a far paura anche in Occidente”.
Due. L’Mpox diventata emergenza globale
Quando nel 2022 si è iniziato a parlare sui media di Mpox, chiamata anche (ed erroneamente) “vaiolo delle scimmie”, ci stavamo ancora destreggiando con la fine della pandemia da Covid-19. Poi la notizia è scivolata in basso nei siti e la preoccupazione è stata percepita davvero in modo molto limitato.
Fino al 14 agosto scorso, quando l’Oms ha dichiarato la malattia una emergenza globale.
Per un quadro della situazione, e per una analisi delle fandonie circolate a proposito di questa malattia, vi consiglio questo episodio di Veramente2, il podcast di Facta, testata specializzata nella lotta alla disinformazione.
Tre. Le guerre non finiscono. Afghanistan
Due giorni fa è stato il ventitreesimo anniversario degli attentati dell’11 settembre 2001. La guerra in Afghanistan, conclusasi da solo tre anni con un rocambolesco ritiro delle truppe americane dopo una ventennale presenza nel paese asiatico, sarebbe iniziata pochi giorni dopo il crollo delle due Torri.
La testata Undark un annetto fa ha pubblicato l’inchiesta A Toxic Legacy: What America Left Behind In Afghanistan, sugli effetti sulla salute delle afghane e degli afghani dell’utilizzo di armi con ricadute tossiche sull’ambiente. Armi utilizzate dagli americani, negli ultimi due decenni, e dai sovietici nel conflitto precedente.
🧠 Riguardo le conseguenze dell’attacco dell’11 settembre: è stato pubblicato sul Washington Post questo articolo sull’emersione a distanza di anni di problemi cognitivi e di demenza per i soccorritori (oltre a quello che già si è registrato, come i casi di cancro o di malattie respiratorie).
Quattro. La nostra invidia
Non so come mai, ma per un numero che parla di passato che ritorna mi è venuto subito in mente questo articolo del Washington Post che avevo messo da parte.
Forse perchè l’invidia ha qualcosa a che fare con scelte che altri hanno fatto, tu no e ormai è andata così. Però si ripropongono, sotto forma di quella che in napoletano è detta a volte freva.
Come rimediare, secondo il WP: accetta il fatto di essere invidioso e prova a capire qual è il motivo sottostante, prova a esercitare empatia per i successi degli altri e gratitudine per i tuoi. E sii gentile.
Prima di salutarci, una domanda.
🔔 Tra un numero e l’altro, proverò a prendere l’abitudine di scrivere degli aggiornamenti e inviare delle segnalazioni di lettura/ascolto tramite le Note su Substack. Chi ha scaricato l’app le conosce già.
Questo numero è stato scritto ascoltando Wild Heart dei Bleachers, nella nuova versione appena pubblicata. L’ho già detto che ho un debole per Jack Antonoff. Vi abbraccio. 🫀🧠🫶
Altra cosa della quale non ho idea è l’accoglienza riservata a The Bear all’epoca della prima stagione (io a queste cose arrivo sempre con un paio di anni di fuso orario). Vi dico la mia: Richie è fuori luogo ed esagerato ma mi commuove più di chiunque altro in quel ristorante. Mi fa pensare a Christopher Moltisanti. Sono due idioti ai quali non riesco a non volere bene ❤️.
Rivelazione: sono la producer del podcast ma mi sento di consigliarlo perché è un ottimo episodio, punto e basta.